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Guglielmo Nigro

Gli 8 pilastri della gioia

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“Il libro della Gioia”, pubblicato nel 2016 da Garzanti, è la narrazione dell’incontro straordinario avvenuto nellaprile del 2015 a Dharamsala, in India, tra Tenzin Gyatso, il quattordicesimo Dalai Lama, e Desmond Tutu, larcivescovo della chiesa anglicana di Capetown, in Sudafrica, recentemente scomparso. L’incontro, favorito dalla mediazione dell’autore e ricercatore Douglas Abrams, parte da un’idea che attraversa le biografie di entrambi i personaggi: come sono riusciti, in 90 anni di una vita complicata, segnata da violenza, odio, perdita delle proprie radici storiche, a mantener la fiducia e il loro straripante sorriso? Esule dal Tibet a causa dell’invasione cinese, il Dalai Lama ha trovato ospitalità in India e ha mantenuto fede al suo ruolo di guida della spiritualità tibetana buddhista. Il reverendo Tutu ha invece partecipato alle lotte contro l’apartheid in Sudafrica insieme a Nelson Mandela. Entrambi hanno ricevuto il Premio Nobel per la Pace negli anni ’80. 

Oltre a raccontare episodi significativi ed emozionanti dei cinque giorni di incontri avvenuti nel 2015, il libro offre intuizioni e suggerimenti pratici per nutrire le emozioni positive e rinsaldare la propria felicità. Nell’alveo di un incontro che è anche confronto inter-religioso tra Buddhismo e Cristianesimo, vengono descritti otto pilastri capaci di mantenere solido il palazzo della gioia.

In questo articoli li presentiamo e riassumiamo, nella speranza di offrire spunti utili per avviare una propria esplorazione ed, eventualmente, mettere in moto nuovi percorsi di approfondimento.

Gli otto pilastri della Gioia

Gli otto pilastri della gioia sono:

1. Prospettiva: osservare quel che ci accade da fuori
2. Umiltà: ricordare che è normale sbagliare e provare sofferenza

3. Umorismo: alleggerire la pressione con un sorriso

4. Accettazione: saper accogliere per avviare il cambiamento

6. Perdono: liberare la nostra coscienza dal peso del passato

6. Gratitudine: riconoscere le cose di cui siamo grati ogni giorno

7. Compassione: riconoscere linterdipendenza di tutti gli esseri

8. Generosità: aiutare gli altri per aiutare se stessi

Li descriviamo uno a uno indicando un esercizio pratico per ognuno di essi, che è possibile realizzare nella vita di tutti i giorni.

1. Prospettiva

Gli scienziati parlano di «autodistanziamento», un modo per ragionare più lucidamente sui problemi e di ridurre la risposta allo stress e alle emozioni negative. La prospettiva più ampia ci permette di andare al di là del nostro limitato e immediato interesse egoistico per adottare una visione che tenga conto degli interessi altrui. É come uscire da se stessi e osservarsi come se facessimo parte di un film.

Esercizio per aumentare la prospettiva:

Penso a un problema che mi coinvolge. Lo descrivo in «terza persona», come se fosse di un altro. Immagino il problema come se fosse passato un anno da ora. Provo ad osservarlo da un punto di vista «universale», allargando il più possibile il mio contesto di riferimento.

2. Umiltà

Lumiltà ci aiuta a ricordare il legame che ci unisce agli altri. Ci aiuta a evitare lisolamento, il giudizio e lindifferenza, che apparteniamo a una stessa umanità, composta da sette miliardi di persone, che siamo tutti interconnessi tra noi e collegati con il mondo di cui facciamo parte.

Esercizio per aumentare lumiltà:

Penso alle infinite condizioni che permettono la mia vita ora. Penso agli antenati di sangue che mi hanno dato la vita. Penso a tutte le persone che con insegnamenti, relazioni e incontri hanno determinato il mio modo di vedere le cose.

3. Umorismo

Lumorismo è una dote spontanea e naturale che non si può coltivare, ma la capacità di ridere di noi stessi e di cogliere i paradossi e le bizzarrie della vita è qualcosa che si può apprendere con la pratica nel corso del tempo.

Esercizio per aumentare lumorismo:

Penso a un mio difetto che può farmi apparire ridicolo agli occhi degli altri. Ci rido sopra.
Se mi capita un contrattempo, lo affronto con una risata. Anche una risata che all
inizio può apparire forzata, può aiutarmi a ridere di me stesso e della vita.

4. Accettazione

La possibilità di provare gioia nasce immancabilmente dallaccettazione della realtà, è lunico punto di partenza per lavorare seriamente sul cambiamento, personale o globale.

Esercizio per aumentare laccettazione:

Pratico la meditazione della consapevolezza. Seduto comodo, entro in contatto con il mio respiro. Lo seguo senza modificarlo, come seguo un fiume che scorre. Rimango serenamente in contatto con quello che sento, con quello c’è nel mio corpo e nella mia mente.

5. Perdono

La capacità di perdonare deriva dalla presa di coscienza della nostra comune umanità e dalla consapevolezza del fatto che, proprio perché siamo esseri umani, ci feriamo a vicenda. Possiamo anche prendere coscienza del fatto che, specie tra persone in rapporti molto stretti, possono insorgere tanti screzi, per cui dobbiamo spesso perdonare e chiedere perdono nello stesso tempo, facendoci carico di quella che è la nostra parte nel dramma della vita umana.

Esercizio per aumentare il perdono:

Penso a una persona che mi ha ferito. Riconosco la sua umanità, la sua sofferenza e i suoi limiti. Comprendo che la sofferenza che mi ha provocato è frutto delle sue fatiche. Accolgo la sua umanità e lascio andare il mio sentimento di rabbia.

  

6. Gratitudine

La gratitudine è una componente fondamentale della gioia perché ci permette di gustare la vita e di riconoscere che la nostra buona sorte dipende in gran parte dagli altri e da infinite altre condizioni.

Esercizio per aumentare la gratitudine:

Per almeno un mese, scrivo un diario della gratitudine. Ogni mattina al risveglio o ogni sera prima di dormire, scrivo tre cose di cui sono grato (diverse ogni volta).

  

7. Compassione

La compassione è ciò che collega il senso di empatia ad atti di gentilezza e di generosità, e ad altre espressioni di tendenze altruistiche. Nostra madre è stata la prima maestra di compassione. È con lattenzione che riceviamo dai genitori, e poi con lattenzione che diamo ai nostri figli, che scopriamo la natura della compassione. La compassione estende in tanti modi quellistinto materno che è stato così fondamentale per la sopravvivenza della nostra specie.

Esercizio per aumentare la compassione
Pratico la meditazione di Metta. Penso a me stesso, e mi auguro: «Possa io essere libero dalla sofferenza. Possa io rimanere in buona salute. Possa io essere felice. Possa io avere pace e gioia».

Ripeto questa pratica per una persona a me cara e infine per una persona che mi provoca sofferenza.

  

8. Generosità

La generosità è spesso una conseguenza naturale della compassione. La generosità esprime senza dubbio un aspetto fondamentale della nostra interdipendenza e del bisogno che abbiamo gli uni degli altri. È così determinante per la nostra sopravvivenza che i centri cerebrali del piacere si attivano nella stessa misura quando diamo e quando riceviamo.

Esercizio per aumentare la generosità:

Scelgo una persona cara che in questo momento ha bisogno di aiuto. Scelgo il momento giusto per offrire la mia presenza e disponibilità. Anche se penso di sapere cosa possa aiutare questa persona, chiedo a lei in che modo posso aiutarla. Ogni richiesta dovrebbe partire da questa semplice frase: «Sono qui per te».

 

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