Possiamo definire l’autostima come la valutazione generale che diamo a noi stessi. Include quindi il valore e il giudizio che attribuiamo a diverse parti di noi, ad esempio l’aspetto fisico o alcune caratteristiche di personalità, delle proprie abilità.
Tutti noi abbiamo una visione di noi stessi “reale” e una “ideale”. La prima è la visione concreta ed effettiva delle abilità dell’individuo. Il secondo, il sé ideale, corrisponde invece a ciò che la persona vorrebbe essere. Se il sé reale e il sé ideale combaciano possiamo dire di avere un’ottima autostima. I problemi di autostima iniziano a sorgere quando avvertiamo una distanza più o meno ampia, tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere.
Le persone dotate di una buona autostima, riescono ad ammettere i propri difetti, senza che questo comprometta la più generale visione positiva di se stessi. Riescono ad apprezzare genuinamente i propri risultati, e non ricorrono al paragone con gli altri.
Un aspetto molto importante, che spesso mina l’autostima è come intendiamo il fallimento, gli errori, i nostri limiti. Diventa quindi fondamentale la capacità di accettare il fallimento nel raggiungimento di un obiettivo senza pensare di “essere un fallito” per questo.
Quanto siamo critici con noi stessi?
Come si dice, spesso siamo noi il peggior giudice di noi stessi. Per migliorare la nostra autostima possiamo porci diverse riflessioni, dal mio punto di vista una prima cosa da fare è chiedersi: quanto spesso mi sgrido? Ho aspettative sempre molto alte? Quando commetto qualche errore come reagisco? Mi paragono spesso agli altri?
Un modo per iniziare a rendere questa parte critica interna meno potente è essere consapevoli delle critiche sull’essere, ad esempio “sono sempre il solito disastro”, “sono un’incapace”, e trasformarle in critiche sul fare “ho sbagliato a fare questa cosa, posso migliorare la mia attenzione”. In questo modo la critica è circoscritta a una situazione ben specifica e non viene generalizzata alla nostra persona nella sua totalità.
Su che cosa può impattare una bassa autostima?
Chi riscontra differenze significative tra il sé reale e il sé ideale spesso non esprime appieno le proprie potenzialità, evita situazioni nuove, non riesce a mettere in atto soluzioni nuove nelle difficoltà. Oppure manifestano una forte spinta al perfezionismo per paura di fallire. In alcuni casi poi, le persone che hanno scarsa fiducia in se stesse sono molto compiacenti verso gli altri, non riescono a dire di no. In questo modo però i propri bisogni rimangono sempre di più sullo sfondo e si farà sempre più fatica a dargli il giusto valore per farli emergere ed esplicitarli.
I problemi di autostima possono quindi impattare negativamente sul benessere generale delle persone. Queste modalità di pensare e di agire possono portare a una serie di limitazioni nella vita personale e professionale delle persone, che tenderanno a isolarsi, a evitare situazioni sociali, sport, ecc. pensando di non essere all’altezza, di non valere abbastanza.
La consapevolezza dei propri punti di forza
Per ricostruire una buona stima di sé può essere utile focalizzarsi sui propri punti di forza, aspetti del carattere, caratteristiche fisiche, abilità e tanto altro, compilando una lista che possiamo arricchire di giorno in giorno con quello che osserviamo di noi in diverse situazioni (al lavoro, con gli amici, in altri contesti sociali). Ad esempio: sono paziente con la mia collega, ascolto e sono empatico con i miei amici, ecc. Oppure possiamo chiedere dei feedback alle persone a noi vicine.
Ecco qualche osservazione che può aiutarci a mantenere una buona autostima: