La strada per ritrovare il proprio equilibrio alimentare non è sempre lineare. Capita a molti, ad esempio, di pensare che per perdere un po’ di peso sia necessario tagliare le calorie, mangiando il meno possibile.
Proprio questo aveva pensato Silvia, che a solo 42 anni si sentiva appesantita e affaticata. Aveva così cominciato a ridurre le porzioni, soprattutto del pranzo, che adesso si risolveva spesso in un tramezzino leggero, oppure in un piatto di verdura. La giornata lavorativa era così impegnativa, che a volte le capitava di bere solo una centrifuga, o addirittura di saltare del tutto il momento del pranzo. Tanto poi, si diceva, avrebbe mangiato bene la sera, rilassata e con tutta la famiglia.
“C’è sicuramente qualcosa che mi fa male”, disse Silvia al primo incontro con la nutrizionista, “non mi sembra di mangiare tanto, ma l’ago della bilancia proprio non si muove!” La nutrizionista le diede ragione: non mangiava tanto, ma nei momenti sbagliati. Le raccontò che la parte centrale della giornata è quella in cui il metabolismo è più attivo: mangiare troppo poco a pranzo, quindi, aveva l’effetto di “rallentarle il metabolismo”. Il pranzo frugale di Silvia, inoltre, la faceva arrivare a cena con così tanta fame, che finiva per mangiare anche più del dovuto. Ecco la ragione dell’aumento di peso.
La soluzione? Ridare dignità al pasto centrale della giornata, provando a renderlo equilibrato e saziante. “Se il tempo manca”, aggiunse la nutrizionista anticipando l’obiezione di Silvia “può andare bene anche un panino: integrale e ben farcito di una buona porzione di pollo o tonno, ad esempio, accompagnato da verdure crude da sgranocchiare prima.”
Con gran sorpresa di Silvia, l’esperimento diede i suoi frutti: si sentiva meno stanca, e dopo un po’ anche la bilancia le diede le sue soddisfazioni. Tutto questo provando a mangiare di più e non di meno, come aveva sempre fatto! In realtà, Silvia si rese conto che era anche sparita l’incontenibile voglia di spiluccare qualunque cosa prima di cena. Una piccola modifica al pranzo aveva di fatto attivato un circolo virtuoso di buone abitudini.
L’esperienza di Silvia ci conferma che il cambiamento può arrivare partendo dalle piccole cose… quelle giuste però!
[Diario di una nutrizionista]