Decidere di cambiare le proprie abitudini alimentari è un passo spesso obbligato se si vuole ritrovare forma e benessere. Ma non sempre la strada è in discesa.
Lo sa bene Luca, letteralmente trascinato dalla moglie nello studio della nutrizionista. Il peso acquisito negli ultimi anni stava minando l’articolazione del ginocchio destro che cedeva quando camminava più a lungo o più in fretta; la notte spesso russava; in più, c’era quella insolita dermatite al viso, e i mal di testa che si facevano più intensi e frequenti. Insomma, alla soglia dei 40 anni, Luca si sentiva invecchiato.
Tuttavia, aveva provato più volte a “mettersi a dieta” togliendo completamente pane e pasta, i suoi punti deboli, ma aveva sempre mollato dopo le prime settimane. Il problema di Luca, non era tanto che mangiasse tanto, ma piuttosto che ricorreva spesso a cibi pronti e raffinati. E come verdura mangiava solo insalata, in tutte le stagioni dell’anno, più per comodità che per gusto.
“Tanto non risolverò nulla” aveva pensato davanti alla dottoressa in camice bianco e sorriso affabile. Glielo aveva spiegato, lui non sarebbe mai riuscito a seguire schemi rigidi e grammature: la dieta, insomma, non faceva per lui.
La nutrizionista, guardandolo dritto negli occhi, gli propose un compromesso. Niente schemi e quantità, ma solo qualche accorgimento: carboidrati integrali al posto di quelli raffinati, evitare cibi pronti, e variare le verdure inserendo ad ogni pasto quelle di stagione.
Quindi niente pasta, pane, riso bianco, ma integrali. “Quantità libera?” Chiese Luca. “Quantità libera!” Rispose la nutrizionista. Ma anche finocchi, broccoli, cavoli, zucca e radicchio a volontà.
Luca andò a casa sicuro di aver raggiunto un bel risultato: posso mangiare QUANTO voglio! E per un mese seguì alla lettera le indicazioni.
Dopo un mese, il risultato fu evidente. Anche se il peso non era sceso così tanto, i vestiti gli andavano già più comodi e le ginocchia facevano meno male. Inoltre, da due settimane non tornava quel mal di testa, che era diventato quasi quotidiano. Tutto, senza soffrire la fame. In realtà, confessò, si saziava molto prima.
I cibi integrali e una buona quantità di verdure hanno infatti l’effetto di riempire e saziare, permettendo a Luca di mangiare meno. Inoltre, ridurre i cibi pronti e i carboidrati raffinati, avevano abbassato l’infiammazione generale dell’organismo, attenuando i suoi piccoli disturbi, come il mal di testa.
La dermatite ci avrebbe messo ancora 3-4 mesi a migliorare, ma i risultati soddisfacenti avevano acceso la motivazione. Il bilancio costo-beneficio era a suo favore! E così, nei mesi successivi Luca introdusse altri piccoli cambiamenti virtuosi.
Tutto risolto? No, ci sono state anche delle ricadute nel tempo. Ma tutto serve!
Piccoli tasselli che portano ciascuno di noi a raggiungere, piano piano, il nostro equilibrio alimentare, e di benessere.
[Diario di una nutrizionista]